Causa scatenante: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-polizia-ci-spia-su-facebook/2137277
Para Noia. Quasi Noia. La prima cosa che viene da pensare leggendo il link di sopra è: "Che palle, ne hanno fatta un altra, come sono noiosi.". Poi però ti fermi un attimo, e ti rendi conto che la cosa è inquietante.
Ora, potrei iniziare a dire quanto sono incoerenti. Che solo pochi mesi fa per ottenere consensi urlavano dai palchi: "Volete essere intercettati a casa vostra?". Che le loro telefonate sono le uniche cose a godere ancora della privacy.
Ma sarebbe quasi noioso. Un blablabla sterile. Quasi noia. Se dai contro il governo sei Comunista. Para noia, già.
Quindi ecco un ordinato elenco numerico puntato di ciò che mi lascia perplesso:
(se ancora non hai letto la causa scatenante, ora è il momento di farlo.)
1-Per "accesso ai profili" si intende accesso in sola lettura, vero? Cioè, io lo do quasi per scontato.. Ma metti che abbiano il controllo completo. Possono creare rapidamente le prove necessarie per costituire un reato. Possono fingere di essere noi per incastrare chi sta tra gli amici.
Speriamo sia sola lettura.
2-Senza mandato della magistratura? Ok, si risparmia un sacco di tempo. Il tempo che la magistratura dica sì, ma soprattutto il tempo che ci si inventi una motivazione valida per farlo. Molto più comodo invadere la privacy senza motivazioni specifiche.
3-Andiamo, credete davvero che siamo così stupidi? Credete davvero che se abbiamo bisogno di droga da un tizio gli mandiamo un messaggio privato su facebook? Che per organizzare un appuntamento usiamo la chat? (se sei così stupido tanto vale che organizzi l'incontro davanti alla caserma dei carabinieri)
5-Nei ToS di facebook non è tutt'ora (8/11/10) nemmeno accennato il fatto che i tutori dell'ordine possono accedere senza ritegno a tutto ciò che fai. Non abbiamo forse il diritto di essere almeno informati che offrono la stessa privacy di una proverbiale suocera?
7-Internet è pieno di risorse. Basta una DCC chat e nessuno tranne le due persone coinvolte potranno leggere ciò che viene detto. Dov'è il tuo dio ora?
Non mi voglio immolare a estremo difensore della privacy. Anzi, di solito chi lo fa ha qualcosa da nascondere, e io come penso ogni persona normale, non nascondo nulla.
Però il fatto che il modo più sicuro per comunicare a distanza sia di usare il telefono personale di un ministro come proxy fa riflettere.